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MANICOMIO SAN BENEDETTO DI PESARO

Costruito nel 1829 per volere di Mons. Benedetto Cappelletti, intenzionato a creare una struttura dove destinarsi i malati di mente nell’area di Pesaro, il manicomio San Benedetto ha l’importanza di aver avuto come direttore nella seconda metà dell’800 Cesare Lombroso, ideatore della criminologia moderna, che portò notorietà a tutta la città.

 

Il passaggio, se pur per pochi anni, di Lombroso e i vari ampliamenti per far fronte a un sempre maggior numero di pazienti, resero il manicomio S. Benedetto molto popolare in Italia ma, nonostante tutto, nel 1928 fu denunciato dalla Commissione di Vigilanza sui manicomi che mise in evidenza le sue gravi carenze igienico sanitarie.

 

Dopo aver resistito ai tagli imposti dal fascismo, il manicomio si è trovato a fronteggiare l’emergenza della Seconda Guerra mondiale che l’ha portato a trasformarsi in ospedale militare per gli Alleati.

 

Questo nuovo e provvisorio allestimento ha costretto diversi pazienti a trasferirsi in strutture ospedaliere vicine, i quali hanno potuto farci ritorno solo nel 1947, quando la struttura fu riparata dai danni subiti e rifornita del materiale medico. Il manicomio S. Benedetto, insieme a quello di Verona, è stato il primo in Italia a sperimentare la tecnica di assistenza “settoriale” che consisteva nel dividere la provincia, appunto, in “settori”, in modo da permettere al personale medico di poter seguire il paziente durante e dopo il ricovero ospedaliero.

 

L’inserimento della legge 180 avviò il suo processo di chiusura che si ebbe definitivamente a metà degli anni ’90.

Buona Visione.

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